Ho visto tirata in ballo da diversi una frase del Papa per avallare in qualche modo il fatto che 'non si deve prendere in giro la fede degli altri' (tralasciando tra l'altro quello che lui innanzitutto prima dice e cioè che è 'aberrante uccidere in nome di Dio). Allora, partiamo dal cuore di questa questione: in uno Stato Laico o dove vi è separazione di poteri politico e religioso, si PUÒ e perfino si deve poter, con la satira, 'prendere in giro' qualsiasi fede e potere, incluso il potere dello stato stesso. Il Papa, tirato qui indebitamente con l' abito talare, non è infatti il Capo di uno Stato Laico. In uno Stato Laico la 'fede' religiosa non è degli 'altri', semplicemente perché non vi è fede religiosa di funzionale riferimento politico, semmai storico-culturale: tutte sono su uno stesso livello civile poiché sovra di esse vige un ORDINAMENTO GIURIDICO LAICO cui la satira stessa risponde se dovesse presentarsene il caso. Dire che una fede non può essere sottoposta alla satira è dargli funzionale valore politico-giuridico in un assetto statale. In un senso ancora più ampio, queste sono conquiste di civiltà, in senso generalmente etico. Cedere su questo terreno nel cuore dell' Europa sarebbe un gravissimo e pericoloso arretramento intorno ad uno dei cardini della cultura occidentale europea, per di più dopo un massacro di stampo religioso e di fronte ad una esplicita dichiarazione di guerra proprio a questi principi, lo comprendete questo o no??? Mi rivolgo ovviamente a chi avalla e avrebbe avallato un qualche famigerato limite/censura alla satira. Satira intorno alla quale vi è qui un'idea fortemente distorta e distorsiva della sua natura che lascia allibiti....su questo e sul resto tornerò sotto.

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