L' esperienza che è il film "The Master" di P. T. Anderson.
Uno dei vertici delle visioni recenti e non solo, certamente assimilabile a quasi nient'altro di "cinematografico".
Uno dei vertici delle visioni recenti e non solo, certamente assimilabile a quasi nient'altro di "cinematografico".
Dalle vettrici costantemente puntate e spingenti fuori, oltre il film stesso dall'inizio fino alla fine del suo in-volgersi. Un filn che col mistero umano di cui si carica si pone incategorizzabile fuori dalla storia del cinema stesso. Esso è camere d'azione per il nulla, per le condizioni esistenziali dell' abbandono e della soitudine umani. Con e contro le quali si agisce
con incongrua imprevedibilità, ferma, tenera, cupa, stanca, rabbiosa, ironica, amorevole, veemente, cruda, sorridente disperazione...
con incongrua imprevedibilità, ferma, tenera, cupa, stanca, rabbiosa, ironica, amorevole, veemente, cruda, sorridente disperazione...
Un corpo celeste splendidamente e autonomamente fluttuante dentro e sopra il mistero della condizione umana, aperto tra il tutto e il nulla, meraviglia fuori del comprensibile.
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