Alto è stato il livello delle canzoni al Festival di Sanremo quest'anno.

E lo spettacolo dell'ultima serata - degli altri ho visto sparsi frangenti - nel suo insieme, è stato veramente bello, emozionante, agile, ironico, piacevolissimo.

La qualità del migliore intrattenimento televisivo popolare in diversi paesi esteri, orbita il più delle volte su quote dalle quali tali vette non sono nemmeno intravedibili.

Certo, programmi di intrattenimento brutti si fanno e trasmettono anche in Italia ma un confronto basato su una scrematura che ne individuasse solo i vertici qualitativi, soprattutto in ambito musicale, vedrebbe allora il nostro paese, che in ciò eccelle, vincere per distacco netto. Gioca infatti in una categoria a sé.

Non a caso il Festival di Sanremo è, a quanto pare, uno degli eventi non sportivi più visti al mondo; quest'anno trasmesso in 16 nazioni europee ed imitato in molti paesi quali Norvegia, Danimarca, Cina, Cile, solo per fare degli esempi.

Recentemente l'Italia ha eccelso anche nello sport.

Interessanti quindi sono la distanza e il contrasto tra la meschinità ottusa di una classe feudale di governanti e vassalli (cui oramai diverse generazioni di italiani sono avvezze) e questa intensa vitalità, anche creativa e di buon auspicio, che sembra attraversare il Paese.